Scarpe rosse contro la violenza di genere: è stata l’artista messicana Elina Chauvet la prima a raccontare attraverso un’invasione di calzature rosse il fenomeno del femminicidio. In particolare, il suo progetto Zapatos Rojos fu realizzato per la prima volta nel 2009 a Ciudad Juárez, la città di frontiera nel nord del Messico dove è nato il termine femminicidio. Lì, infatti, a partire dal 1993, centinaia di donne vengono rapite, stuprate e assassinate per il semplice motivo che su questi reati c’è totale impunità. La marcia silenziosa delle scarpe rosse da allora è diventata un simbolo in tutto il modo. E anche “Ferite a morte” ha adottato nelle sue tappe teatrali quel simbolo, chiedendo alle sue lettrice di indossare calzature rosse sul palcoscenico. Oggi, poi, quel simbolo è arrivato in Romagna, a Forlì per l’esattezza, dove centinaia di scarpe rosse hanno affollato Piazzetta della Misura, per dire basta alla violenza contro le donne. L’allestimento si sposterà nei prossimi giorni nelle piazze dei Comuni limitrofi.