Già Lella Costa, diverse settimane fa, aveva lanciato l’idea: “E se le donne, per un giorno, scioperassero?”. Oggi quell’intuizione si è trasformata in un appello, lanciato in rete da due giornaliste freelance, Barbara Romagnoli e Adriana Terzo, e da Tiziana Dal Pra, presidente dell’associazione Trama di Terre. La sollecitazione è rivolta alla presidente della Camera, Laura Boldrini, alla ministra delle Pari Opportunità, Josefa Idem, alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso e poi a «tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri, a tutte noi».
L’iniziativa richiama quella tentata dalle femministe degli anni ’70, che provarono a pensare ad uno sciopero delle casalinghe. Questa volta però la mobilitazione riguarderebbe tutte le professioni: «Fermiamoci per 24 ore – si legge nell’appello – da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perché sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c’è società che tenga. Perché la rabbia e il dolore, lo sconforto e l’indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte. Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto».