Standing ovation. E quasi dieci minuti di applausi per il debutto di “Ferite a morte”, lo spettacolo scritto e diretto da Serena Dandini. E’ stata una giornata piena di emozioni quella di sabato scorso, a Palermo dove questa ‘Spoon river’ sul femminicidio è andata in scena per la prima volta, in un Teatro Biondo gremito di un pubblico attentissimo alle storie di queste donne morte per mano di un compagno o di un ex compagno violento.
Le emozioni hanno raggiunto la punta massima nelle due ore di messa in scena, alternando momenti di riso ad altri intensamente drammatici. Sono storie narrate col dono della leggerezza quelle di Serena Dandini, a tratti ironiche, mai scontate o indulgenti su aspetti pietoso. L’ineluttabilità di morti annunciate e motivate dal fatto che queste donne hanno in comune solo la colpa di essere donne, emerge tra le righe della normalità di questi racconti, dai brandelli dei report di polizia che condiscono alcuni di questi racconti, dalla constatazione che non c’è distinzione di classe, di ceto sociale o di nazionalità all’interno di questo terribile episodio.
Terribili e tragiche, nell’insieme, le storie di queste donne che giorno dopo giorno si sono viste isolate, dentro una catena di episodi di violenza sottovalutati da amiche, famigliari, autorità e spesso da loro stesse. Ma la giornata di sabato si è rivelata intensa sin dal pomeriggio, durante le prove di lettura. Attorno a un tavolo, dirette da Serena Dandini e insieme a Maura Misiti, le attrici, giornaliste e donne della società civile si sono confrontate sui testi e sulla messa in scena, con grandi momenti di commozione.
Emozioni che sono arrivate dirette al pubblico che al termine dello spettacolo sono sfociate in un fragorso e interminabile applauso (qui il link) a tutte le attrici insieme sul palco, con Serena e Luca De Gennaro che in scena ha curato le scelte musicali.
Grazie, Palermo. Ora tocca a Bologna. Appuntamento venerdì 30, al Teatro Duse.