Con la guerra ancora in corso, l’Italia già attraversata dai carri armati alleati allarga a tutti i cittadini il diritto a scegliersi i propri rappresentanti in Parlamento e instaura il suffragio universale. E’ il Governo Bonomi III, sostenuto da Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito Liberale e Partito Democratico del Lavoro, a varare il Decreto legislativo numero 23 che estende alle donne il diritto di voto. Un fatto storico, che oggi compie 71 anni.
Il provvedimento varato il 1° febbraio 1945, nasce su proposta dei comunista Palmiro Togliatti, allora vicepresidente del Consiglio dei Ministri, e il democristiano Alcide De Gasperi, ministro degli Esteri. Uno dei primi compromessi virtuosi in nome di una conquista più alta e nobile.
Un ulteriore passo verso quell’uguaglianza dei diritti che fu sancita a breve con la nascita della Costituzione nel 1947.
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