Cita Michel Houellebecq il presidente di Kering Group, Francois Henri Pinault, per raccontare l’impegno del colosso del lusso e di Gucci contro la violenza sulle donne. Pinault si trovava ieri a Milano in occasione della sigla dell’accordo con D.i.re. «Una nuova partnership che vi sorprenderà con l’estensione del dominio della lotta. Una espressione che può apparire marziale, guerriera, di Houellebecq, ma si tratta di lottare contro la violenza sulle donne», spiega Pinault. Capofila del progetto in Italia, già avviato in Francia, sarà Gucci per poi essere esteso agli altri brand italiani. «Gucci in Italia conta 3000 dipendenti, di cui 1800 circa sono donne» chiarisce il direttore creativo della maison Frida Giannini e membro del board della Fondazione Kering. «È giusto che un’azienda come Gucci possa fornire gli strumenti per sensibilizzare e creare consapevolezza intorno al tema».
In particolare, Kering e la Fondazione Kering hanno firmato insieme all’associazione italiana Donne in Rete contro la violenza una Carta allo scopo di coinvolgere tutti i dipendenti di Kering in Italia nella lotta contro le violenze domestiche. I dipendenti individuati come “ambasciatori” all’interno del gruppo saranno formati per essere in grado, in caso si trovassero di fronte a una situazione di violenza domestica all’interno della loro cerchia personale o professionale, di invitare le persone che sono coinvolte a contattare i centri antiviolenza italiani associati a D.i.Re. Grazie al coinvolgimento di altri marchi del gruppo Kering, oltre a Gucci, la Carta sarà condivisa a livello nazionale, a più di 6.000 dipendenti.
Quello di Gucci, nello specifico, è un programma pilota: da maggio di quest’anno, sono già stati effettuati 4 corsi di sensibilizzazione a Firenze, Milano, Roma con 85 dipendenti coinvolti. Il progetto si inserisce nel più ampio impegno dell’azienda in tema di responsabilità sociale e sostenibilità. Sempre nel 2013, in collaborazione con Kering Foundation, Bill & Melinda Gates Foundation, Catapult, Facebook e Hearst Magazines, Gucci ha lanciato e promosso Chime for Change, una campagna mondiale di sensibilizzazione ideata con il fine di sostenere e valorizzare il ruolo delle donne e delle bambine del mondo, portando l’attenzione sulle minacce e i rischi ai quali sono spesso sottoposte. Proprio una delle fondatrici di Chime for Change, Salma Hayek, darà voce a Londra a uno dei monologhi di Ferite a morte.
In occasione del concerto The Sound of Change Live del 1 giugno scorso a Londra – al quale hanno partecipato oltre 50.000 persone ed è stato trasmesso in oltre in oltre 150 Paesi del mondo, raggiungendo un pubblico di circa 1 miliardo di spettatori – sono stati raccolti oltre 3 milioni di euro a favore di 84 organizzazioni no-profit, attraverso il sostegno di 210 progetti a favore di donne e bambine di tutto il mondo, incentrati sui tre pilastri sui quali si basa la campagna: Istruzione, Salute e Giustizia.
Gucci infine è uno dei main partner del tour internazionale di ‘Ferite a Morte’, che tra pochi giorni sbarcherà nella sede dell’Onu per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.