«Sono rimasto molto colpito dal numero di donne che ogni anno vengono uccise in Italia, spesso dai propri compagni e ho come l’impressione che la gente si stia dimenticando di questo dramma. Sta diventando quasi un normale fatto di cronaca, per questo io ho pensato a un’installazione molto forte»: chi parla è Giordano Floreancig, artista friulano che venerdì alle 18.30 nella villa di Toppo-Florio a Buttrio inaugurerà la sua personale dal titolo “Imprudenze”. Tra le opere in mostra, appunto, anche un’istallazione che riflette sul femminicidio: dell’opera, che sarà svelata venerdì, Floreancig non anticipa nulla, perché conteranno – afferma – le reazioni del pubblico, non condizionate dalle sue parole.
Floreancig attirò l’attenzione dei media a chiusura della 54ª Biennale d’arte di Venezia, quando il direttore del padiglione Italia, Vittorio Sgarbi, appiccò fuoco a 150 sue opere, per un’installazione-distruzione dal titolo Patatrak: i residui dei suoi quadri furono poi chiusi in 150 barattoli numerati, firmati e quindi collocati lungo i calli e i ponti di Venezia.