E’ FERITE A MORTE, il MIGLIOR EVENTO NON PROFIT / SOCIALE / CSR dell’anno anche in Europa, premiato venerdì sera a Siviglia nel corso della 10ª edizione del premio EUBEA – Best European Event Awards che ha come obiettivo la valorizzazione dell’evento come mezzo di comunicazione innovativo, inserito a pieno titolo nel media mix e nella più ampia strategia di comunicazione delle aziende. Il premio europeo arriva dopo quello italiano, il BEA, vinto sempre nella categoria no profit, che FERITE A MORTE si è aggiudicato il 1° ottobre scorso a Milano.
FERITE A MORTE è un evento di impegno culturale e sociale, ideato da SERENA DANDINI e prodotto da MISMANODA la cui realizzazione è stata possibile grazie a sensibilità delle molte donne famose che hanno collaborato e delle aziende che ci hanno creduto.
Il motore è stato l’indignazione di due donne, Serena Dandini e la ricercatrice del CNR Maura Misiti a seguito della diffusione dei numeri impressionanti di femminicidio riportati dal primo studio sull’argomento diffuso delle Nazioni Unite: quasi 50.000 all’anno in oltre 100 Paesi.
L’esigenza è stata da subito il superamento del linguaggio cronachistico: si è quindi scelto di ispirarsi all’Antologia di Spoon River per non elencare e basta e dare voce a tutte quelle donne uccise dai loro compagni, fratelli, padri attraverso il racconto postumo delle circostanze della loro morte.
Ne sono venuti fuori spoon atroci e bellissimi: usando un linguaggio vivace ed ironico, Serena Dandini è riuscita a ridicolizzare la furia maschile, condannandone la miseria culturale oltre che la brutalità assassina.
Mettendo in scena solo un leggio e una ferita luminosa dove scorrono le immagini radiose di donne fumetto create da Rossella Fumasoni, SERENA DANDINI e MISMAONDA hanno convinto le donne più influenti e più in vista in Italia e all’estero a partecipare all’evento, attraverso la semplice lettura di una storia, proprio perché quella storia potrebbe essere purtroppo quella di una qualsiasi di noi.
Sui palcoscenici italiani e su quello dell’Expo, in Tunisia e Istanbul poco prima dell’esplosione delle bombe, in Georgia, a Città del Messico, a Lisbona, e prima ancora al Parlamento Europeo a Bruxelles al Palazzo dell’Onu a New York, a Londra, Parigi, Washington, si sono avvicendate sul palco EMMA BONINO che ha creduto subito e con passione nel progetto, aiutandoci a diffonderlo in tutto il mondo. E poi Vandana Shiva, Laura Boldrini, Elisa, Geppi Cucciarti, Susanna Camusso, Lella Costa, Lilli Gruber, Concita De Gregorio, Ilaria D’Amico, Angela Finocchiaro, Caterina Caselli, Paola Cortellesi, Lidia Ravera, Cherie Blaire, Marina Abramovich, Cecilia Strada, Isabella Ragonese, Ornella Vanoni, Valeria Golino, Margherita Buy, Isabella Ferrari, solo per citare pochissimi dei moltissimi nomi.
Una dopo l’altra si sono alternate nella lettura di immaginari racconti postumi di vittime reali perchè, come dice Dandini, ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti NON E’ affatto casuale.
Insieme abbiamo creato un’occasione di riflessione e di coinvolgimento dell’opinione pubblica, dei media e delle istituzioni tessendo una rete di protesta a livello internazionale che tra i primi effetti ha avuto la ratifica della Convenzione di Istanbul.
Il premio ricevuto all’EUBEA testimonia ancora una volta la potenza sociale dell’iniziativa: un progetto completamente no profit, senza altri committenti se non le donne, si è imposto all’attenzione dei direttori marketing e responsabili eventi delle principali aziende prima italiane, e ora anche europee.