Alla vigilia della ratifica della Convenzione di Istanbul, un altro passo avanti è stato compiuto in Italia in tema di contrasto al femminicidio: il 18 giugno è stata infatti avviata la task force interministeriale contro la violenza sulle donne, annunciata dalla ministra Josefa Idem appena dopo la sua nomina. «Durante il loro primo incontro – ha spiegato la Ministra – i capi di gabinetto dei ministeri dell’Interno, Istruzione, Giustizia, Economia, Lavoro, Difesa, Integrazione, Salute, coordinati dalla capo di gabinetto, Germana Panzironi della presidenza del Consiglio dei ministri dipartimento Pari opportunità, hanno condiviso la necessità di avviare relazioni di confronto al fine di adottare, a breve termine, misure di contrasto in particolare contro il femminicidio e la violenza contro le donne».
Il dipartimento per le Pari opportunità, già dalla prossima settimana, «istituirà tre gruppi di lavoro con esperti che si concentreranno su tre primi obiettivi. Un gruppo di “alto livello” dovrà disegnare l’Osservatorio sulla violenza di genere, visto come sistema integrato di tutte le informazioni statistiche necessarie al monitoraggio del fenomeno, individuando i gap informativi esistenti e le azioni da mettere in atto. Il gruppo di alto livello sarà coordinato da Linda Laura Sabbadini (nella foto sul palco di “Ferite a morte”, ndr), capo dipartimento delle Statistiche sociali e ambientali dell’Istat, e membro del gruppo Onu che si è occupato di dare le linee guida per gli indicatori sulla violenza contro le donne a livello mondiale».
Un secondo gruppo di lavoro -prosegue la nota- provvederà a ricavare elementi utili all’emissione di un bando per l’istituzione di un numero verde per gli uomini maltrattanti (si è già provveduto a chiedere all’Ag com la disponibilità del numero 1511); infine un gruppo di esperte, coordinato dalla giornalista Natascha Lusenti, avrà il compito di studiare azioni di comunicazione e informazione che verranno lanciate nei successivi sei mesi, facendo anche sintesi e valorizzando le tante esperienze validamente messe in campo da numerose artiste, scrittrici, giornaliste tra cui anche un numero sempre maggiore di uomini, fortemente impegnati sul tema».
«Proprio in tema di comunicazione, al fine di migliorare la rappresentazione sociale della donna, il dipartimento per le Pari opportunità si sta positivamente confrontando con l’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria a cui ha chiesto di bloccare in tempi più rapidi campagne pubblicitarie non conformi; creare momenti di incontro -conclude la nota- con i maggiori investitori pubblicitari del Paese in modo da orientare la loro comunicazione verso modelli sociali piu’ attenti alla rappresentazione di genere».