In Cina per alzare la voce contro le ingiustizie ci vuole coraggio.

  • 7 dicembre, 2012

Xiong Jing, 24 anni, creatrice di contenuti web ma soprattutto laureata in studi di genere, l’ha fatto: ha promosso una petizione online per chiedere al Parlamento cinese la prima legge che tuteli le donne all’interno delle mura domestiche.

 

Una rivoluzione per i costumi cinesi che, però, a dispetto della censura e del controllo dei media, ha raccolto in poche settimane 5.000 adesioni. La petizione chiede un percorso legislativo trasparente e più partecipato, una giustizia più equa e giusta e fondi per le organizzazioni che lottano contro la violenza di genere.

 

Per comunicare il suo messaggio, Xiong ha scelto un’immagine cruda. Il volto di una donna senza vestiti che urla la propria disperazione, coperta di segni di sangue. Ogni donna che ha partecipato alla campagna ha usato il proprio corpo per lanciare messaggi di libertà al pubblico:

‘”Orgogliosa di essere piatta. Vergogna per le violenze domestiche”, “Non picchiarla; ama il mio corpo”, “Liberate la sessualità; eliminate la violenza”.

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