Dal luglio scorso l’indirizzo a Milano per l’accoglienza di famiglie di rom è la sede della Protezione Civile, in via Barzaghi 2, dove si è insediata la Fondazione Progetto Arca. E’ qui, infatti, il nuovo punto di accoglienza in seguito alla chiusura dei campi regolari o agli sgomberi di insediamenti spontanei sul territorio di Milano.
Un paio di coppie ospiti del centro hanno assistito alla serata di “Ferite a morte” a Milano, l’altra sera.
Attualmente gli ospiti che risiedono prezzo la Fondazione sono circa 100. Vi lavorano delle educatrici e degli educatori che condividono con le famiglie percorsi relativi all’ambito lavorativo, residenziale/abitativo, sanitario, scolastico, di conoscenza dei servizi, ecc. Inoltre è stato intrapreso un percorso relativo alla violenza sulle donne, che le educatrici conducono con un approccio sistemico, ossia lavorando con tutti i componenti della famiglia (di tutte le età e di tutti i generi), e soprattutto sulle relazioni tra essi.
In questo percorso si adopera sia il linguaggio verbale che quello non verbale, ossia corporeo ed emotivo, in colloqui formali e strutturati, ma anche spontanei, ma altrettanto. Lo scopo risiede nel decostruire assieme alle famiglie il sistema culturale di riferimento riguardo alle relazioni tra i generi che, se non onnipresente e totalizzante, è comunque assai diffuso: è un modello basato su una relazione di potere e di controllo e di suddivisione aprioristica dei ruoli e dei compiti, a cui vengono attribuiti importanza e riconoscimento differenti.
In tale contesto l’equipe ha deciso di accompagnare due coppie di rom (in cui le donne subiscono maltrattamenti da parte dei mariti) allo spettacolo teatrale “Ferite a morte”, al teatro Carcano. “La scelta – spiegano dal Centro -, lungi dal rappresentare un evento estemporaneo ed isolato, rientra nel più ampio progetto fin qui descritto, che ha quindi come scopo l’imperativo etico di Heinz Von Foerster, ossia “agisci sempre in modo da aumentare il numero delle possibilità”.
Info: www.progettoarca.org