Dalle piste da sci al palco di ‘Ferite a Morte’ il passo è breve. Quasi naturale per Lara Gut, campionessa svizzera, bronzo in discesa libera alle ultime Olimpiadi invernali di Sochi. A testimoniare contro la violenze sulle donne ci sarà anche lei, mercoledì 26 marzo, al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra.
Un invito a cui ha voluto da subito rispondere: “Essere un’atleta e un personaggio pubblico mi ha permesso di vivere esperienze ed emozioni con molte persone e ho imparato che la notorietà può aiutare a sensibilizzare la gente su temi delicati e difficili ma dei quali é necessario parlare”.
Lara da tempo è impegnata in campagne per la lotta all’Aids e a favore di associazioni come Amnesty International: “Per me è stato stato un onore quando il progetto “Wounded to Death” mi ha chiesto di partecipare alla serata di Ginevra, perché poter parlare in difesa e in sostegno delle donne é una cosa fondamentale nel mondo attuale. È importante che la gente sostenga una causa di questo tipo”.
Ventritre anni a fine aprile, Lara Gut è una delle sciatrici di maggior talento del panorama internazionale. In carriera ha vinto, oltre al bronzo olimpico, anche tre argenti ai Mondiali e vanta 10 vittorie e 18 podi in Coppa del Mondo.