Lella Costa, una delle protagoniste di “Ferite a morte” in tutti questi mesi, è stata tra le prime ad aderire al nostro appello per la convocazione d’urgenza degli Stati Generali contra la violenza. Con una proposta in più che qui andiamo a leggere:
“Da un po’ di tempo a questa parte mi frulla in testa un’idea: lo sciopero delle donne.
Le poche volte che ne ho parlato in pubblico mi han guardato con sorrisini condiscendenti e sempre – sempre – qualcuno ha tirato in ballo Aristofane. Allora provo a spiegarmi meglio: immaginate cosa succederebbe nel nostro Paese se per un giorno intero tutte le donne – ma proprio tutte – smettessero di fare tutto quello che fanno abitualmente. Ma proprio tutto. In casa e fuori, in famiglia e sul posto di lavoro. Nei negozi, negli asili, negli aeroporti. Negli ospedali e nei ministeri, nei ristoranti e nelle scuole, nei tribunali, nelle redazioni, nei supermercati, nelle onlus. Dovunque.
Un paese paralizzato,altroche. Immaginate,immaginiamo: è facile, basta provarci, lo diceva anche John Lennon. Perché se le parole non bastano – neppure quelle indispensabili, quelle non negoziabili – allora bisogna trovare un’altra maniera per farci ascoltare.
Perché fare senza dire non serve, ma dire senza fare non basta. E noi non possiamo permetterci di perdere altro tempo, altre vite.
Non più. No more.”
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