«Un contributo importante al dibattito sul decreto legge che mette in evidenza la necessità di estendere le riflessioni sulle azioni di prevenzione della violenza di genere a partire dalla de- costruzione di atteggiamenti stereotipati tra donne e uomini, padri e madri, ragazzi e ragazze»: così Maura Misiti, ricercatrice del Cnr e coatrice di Ferite a morte, commenta l’analisi che Monica Pepe, esponente di Zero Violenza Donne, ha redatto sul dl contro il femminicidio licenziato dal Governo Letta. «Una sollecitazione – prosegue Misiti – ad approfondire le motivazioni che stanno alla base dei comportamenti violenti, uscendo dalla semplificazione della contrapposizione tra vittime e carnefici. La proposta è quella di estendere la pratica del “partire da sé” ripensando le relazioni, alla sessualità, alle differenze, fin dalla scuola, introducendo per esempio corsi di educazione affettiva e sessuale nella programmazione scolastica. Anche per avviare questo tipo di interventi è tuttavia necessario avere la disponibilità di informazioni attendibili sul fenomeno della violenza nel suo complesso. Senza un assetto informativo adeguato che consenta di conoscere, monitorare e valutare, appare difficile costruire interventi mirati e efficaci».