“Io cosi piccola in mezzo alle SUPERSTARS”: così Rosy Canale, una delle lettrici che ha dato voce ai monologhi di Serena Dandini nel Palazzo di Vetro, ha affidato alla Voce di New York il suo racconto di “Ferite a morte” alle Nazioni Unite. “Rosy è una combattente, un’attivista antimafia molto conosciuta in Italia per il suo impegno a favore della legalità” aveva detto Serena Dandini alla conferenza stampa di presentazione dell’evento. E in effetti l’idea di coinvolgere Rosy è nata proprio inseguendo la sua storia sulla stampa: la sua lotta contro la ‘ndrangheta l’ha esposta in prima persona alla violenza, portandola a un passo dalla morte. “Io sono l’unica che ha subito violenza – accena Rosy nel suo racconto su quella giornata – Accenno qualcosa e sono tutte solidali, affettuose. Siamo 15 lettrici ognuna con una sua storia e con una professionalità. Per popolarità alcune sono più riconoscibili di altre, ma l’ambiente è sereno, nessun protagonismo. Siamo donne al servizio di un messaggio importante, universale. Siamo volti e voci prestati a femmine come noi che non hanno più la possibilità di parlare. Siamo la cassa di risonanza di un dolore, ma soprattutto di una battaglia che deve essere di tutte le donne e di tutti gli uomini, in ogni parte del mondo”. A Rosy, per la generosità del suo contributo e per le emozioni che ha condiviso assieme a tutti noi, rinnoviamo il nostro “grazie”.