«Un anno fa Maura Misiti, la mia amica che fa la scienziata e si occupa di numeri e statistiche, mi ha mostrato i numeri della violenza sulle donne in tutto il mondo. Una strage, che prosegue se pensi che solo in Italia e solo quest’anno le donne uccise per mano maschile sono un centinaio. Una strage su cui c’è il silenzio, spesso anche dei media. Dove non arriva la scienza magari arriva la passione e la commozione, ho pensato. Così anche per rabbia ho cominciato a farmi dare delle storie di violenza realmente accadute e come in una Spoon River le ho ri-raccontate con la voce delle donne che le hanno patite, come per dare la loro versione dei fatti ma anche dignità a quelle vite. Le ho scritte alla mia maniera, creando un cortocircuito tra dramma e ironia, perché le donne sono ironiche»: nella bella conversazione tra Anna Bandettini e Serena Dandini, pubblicata sul numero domenicale di Repubblica, si parla anche di Ferite a morte. Oltre al racconto di come è nata l’idea e come si è tradotta in un evento per il palcoscenico, all’artciolo è affidato l’annuncio del tour internazionale che “Ferite a morte” intraprenderà tra autunno e inverno. Già quattro le tappe in programma: Washington, New York, Bruxelles e Londra. Inoltre, una piccola anticipazione su una nuova fase del progetto: con Ivan Cotroneo proprio a partire da Ferite a morte, Serena sta anche scrivendo un progetto di fiction tv. Qui o nella sezione rassegna stampa il pdf dell’articolo.