La tappa di Washington segna una prima volta nella storia di ‘Ferite a Morte’. Sul palcoscenico, a raccontare le storie di donne vittime di violenza, saliranno infatti anche degli uomini.
A partire da Karim Wissa, direttore esecutivo supplente alla Banca Mondiale d’Egitto, particolarmente sensibile alle questioni di genere: Wissa è attivo in questo periodo nella preparazione della Conferenza Internazionale di Pechino sulle donne e nasce in una famiglia dove da sempre si è combattuto per l’emancipazione femminile.
Gli altri speaker uomini sono Fidel Ogar Odey, consulente del direttore esecutivo per la Nigeria alla Banca Mondiale, Bertand Badre, amministratore delegato alla Banca Mondiale di Francia, e Shelly Pitterman, rappresentante regionale dell’Unhcr per gli Stati Uniti e i Caraibi.
La pattuglia femminile, invece, sarà capeggiata da Maura Misiti, che ha curato lo spettacolo insieme a Serena Dandini. Con lei Giedré Balcytyté, direttrice esecutiva supplente per la Banca Mondiale in Lituania e attualmente membra della sottocommissione sull’efficacia e lo sviluppo. E poi Soraya Mellali, consulente alla Banca Mondiale per l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iran, il Marocco e il Ghana. Chantal de Jonge Oudraat è presidente di Wii, Women in International Security e fondatrice del Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute. Viene dal mondo della fotografia Jutta Benzenberg, artista albanese molto legata al no profit. Stella Damasus è attrice e cantante nigeriana: ha all’attivo 50 film e ha fondato due organizzazioni che utilizzano l’arte come sostegno alla comunità. Infine, Beatriz Mejia Krumbein è una pittrice colombiana che tratta i temi della violenza e dello sfruttamento, chiedendo agli spettatori di prendere posizione contro gli abusi e le diseguaglianze.