È una successione di cifre impressionanti quella che descrive il fenomeno della violenza contro le donne in Russia. Oggi Repubblica dedica un ampio approfondimento al racconto di questo fenomeno, riportando anche la voce del centro nazionale per la prevenzione della violenza “Anna”. Nel servizio si racconta che ogni anno in Russia sono circa 13 milioni le donne vittime di violenza domestica, quindi circa una famiglia su quattro è scenario di abusi e maltrattamenti. Il fenomeno, inoltre, è avvolto nel silenzio: nel 60/70 % dei casi le vittime non chiedono aiuto, il 97% delle vittime non denuncia l’abuso e solo il 3% di quelle che si rivolgono alle forze dell’ordine alla fine riesce ad arrivare a giudizio. I tentativi di arginare attraverso interventi legislativi questa piaga sono stati negli ultimi anni tutti senza esito: le proposte di legge presentate alla Duma di Stato nel 1995 e nel 2007 si sono concluse entrambe in un nulla di fatto, così come gli altri 40 progetti di legge elaborati sul tema negli ultimi anni. Alla base c’è sicuramente anche un retaggio culturale: “Se ti picchia vuol dire che ti ama” è il mostruoso alibi che sembra sotteso all’interpretazione più diffusa dei fatti di violenza.